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Organizzazioni che apprendono, cultura della flessibilità e benessere nel lavoro del futuroCon la prof.ssa Roberta Cuel – Università di Trento

Aggiornamento: 29 ott

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C’è un filo sottile che lega l’apprendimento, la fiducia e il benessere.Un filo che attraversa le organizzazioni e le rende vive, capaci di evolversi, di ascoltare e di costruire conoscenza collettiva.

Ne abbiamo parlato con Roberta Cuel, professoressa di Organizzazione aziendale all’Università di Trento e vicepresidente della Fondazione Franco Demarchi, ospite della nuova puntata di Human Talks – Voci che ispirano.


Il suo sguardo parte da un concetto semplice ma rivoluzionario: un’organizzazione non è una macchina da gestire, ma una comunità che apprende. Ogni persona porta con sé esperienza, sensibilità, intuizione. E quando queste si incontrano in un contesto che le valorizza, nasce innovazione.

“Le organizzazioni che apprendono sono quelle che accettano la complessità e la trasformano in conoscenza condivisa. Non basta adattarsi: serve fiducia, ascolto e consapevolezza.”

Durante la conversazione con Luigi Sequenzia, la professoressa Cuel affronta temi che toccano il cuore del lavoro contemporaneo: la cultura della flessibilità, l’equilibrio tra benessere e performance, la capacità di imparare dalle relazioni. Parla di leadership gentile, di intelligenza organizzativa, di come la cura e la conoscenza possano diventare risorse strategiche.

Il messaggio è chiaro: il futuro del lavoro non si costruisce solo con nuove tecnologie o modelli, ma con persone capaci di apprendere insieme.Un invito a ripensare le imprese, le scuole e le istituzioni come spazi di apprendimento reciproco, dove crescere professionalmente e umanamente coincidono.

“Il benessere non è un privilegio, ma una condizione abilitante dell’apprendimento e dell’innovazione.”

🎧 Ascolta la puntata completa:

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💡 Ascoltare Roberta Cuel significa riscoprire la dimensione più autentica del lavoro: quella che unisce mente e cuore, sapere e cura, organizzazione e umanità.

 
 
 

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